C’è nel riconoscere, il colore
di quella sfumatura dell’azzurro
in quel riconoscersi il mistero
e l’unica carezza:
la risacca, lenta, della sera
la sua schiuma, su fino ai gradini.
C’è nel riconoscere, il colore
di quella sfumatura dell’azzurro
in quel riconoscersi il mistero
e l’unica carezza:
la risacca, lenta, della sera
la sua schiuma, su fino ai gradini.
Estranea
sapendo dove, i colori.
Esangue:
il cuore altrove.
Disegnerò per te
parole nuove
come la cinciallegra col cortile scuro
come la nuvola intorno al campanile
e come l’edera che ricama il vicolo
aspetterò.
Brillavi luna
sorta dalle montagne
contavi fiabe.
L’amore viaggia leggero sui fili
si intreccia nelle reti
gettate
nel mare dolcissimo delle radici
So che cosa speravi quando mi chiedesti di portarlo con te, sul mare.
Ti affidai la sua vita come tante volte ti ho affidato e ancora ti affiderei la mia, amico mio bruno. Rimasi sulla banchina a salutarvi come dovevo e continuai da terra comunque a sperare per te, per me, tutta la notte.
Ma sai bene che non siamo solo noi, a scegliere. Possiamo cercare di combattere con le onde e i fulmini, maledire le correnti, remare col motore rotto, tuffarci persino anche se tu non lo faresti, illudendoci infine ridendo che siamo stati noi a stabilire l’approdo, come la partenza.
So che cosa speravi, come so quello che gli dirai.
Seguite, parole
la s c i a di un movimento
s c o r r e t e parole
sfiorate
le sue ciglia.
Sono seduta al sole sulla panchina bianca della nave. Sorrido.
Mi sembra di sentire dopo tanti anni il mio amico Pino quando un giorno salutandomi mi disse: Mimi, quel sorriso! Gli rispondo da qui oggi e con questa fotografia appoggiata al monitor: adesso ti ho capito!
Ho la maglietta grigia quella a fiori, una minigonna nera. Giocherello con gli occhiali da sole tra le mani, il braccio sinistro appoggiato sullo zainetto. Sulle gambe abbronzate, accavallate, si vede la piccola cicatrice che ho da quando ero piccola, come una mezzaluna rovesciata vicino al ginocchio.
Ma vedrai quando aprirai la busta, solo che ho quel sorriso.
Dallo sfondo del cielo azzurro chiaro capirai che era mattina ed io ti dico che non solo non credo di aver mai sorriso in quel modo di mattina e so di sicuro che Pino di mattina non l’ho mai visto, ma che non ricordo davvero neanche l’ultima volta che ho sorriso così. Deduco quindi che siamo appena partiti per Stromboli e che tra poco ci allontaneremo dalla Spiaggia dei Gabbiani, che al momento della foto è lì alla mia destra.
C’è un uomo con la camicia bianca appoggiato al parapetto di prua che sta già guardando avanti… io mi alzerò tra un po’, quando saprò che si cominceranno ad intravedere i suoi fianchi, il suo mantello.
Adesso voglio solo sentire il sole sul viso, il respiro del mare che inizierà a scompigliarmi i capelli dopo l’ultima punta, la mia preghiera al tempo: fermati, ti prego.
Di quella mesta dignità che c’è
nel rialzarsi ogni volta
il fango nelle unghie
le mani fra i capelli
nell’aggrapparsi, sciacquarsi
e dell’immensa dignità
nel ricercare di nutrirsi
d’una briciola sola
nell’alzare gli occhi
rincontrare il cielo.
Le mie dita nel mare
azzurre
una piccola scìa
il blu nelle palpebre
di un’altra partenza.
La sensibilità è un dono prezioso e raro. Chi è sensibile sente il doppio e in anticipo, sente la pioggia prima ancora che gli cada addosso e sente le urla di chi piange in silenzio, chi è sensibile non ha bisogno di spiegazioni inutili, preferisce un abbraccio muto.
Stimoli e idee per un nuovo mondo.
Potrà questa bellezza rovesciare il mondo?
Nel mio taschino c'è tutto quello che va conservato per non andar perduto.
Poesie, racconti, verità, fantasie, ma soprattutto l'amore.
Live in the present without time
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
qui si beve di tutto: servitevi !!!
Mille sono i modi di viaggiare, altrettanti quelli di raccontare.
Mi guardo intorno, ma senza esagerare, traendo le conclusioni che condizionano la mia vita.
Irene Rapelli
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